Da sempre le pietre preziose sono utilizzate non solo come ornamento, ma anche per avvalorare la devozione nei confronti dei potenti. I casi più eclatanti in Italia.
Da sempre utilizzate per esaltare la bellezza delle persone che le indossano e quale segno di potere e grandezza, le pietre preziose sono servite anche per affermare la devozione e la reverenza degli uomini verso il soprannaturale.
Non ha fatto differenza in questo contesto la storia bimillenaria del cristianesimo, punteggiata di esempi significativi che stanno a dimostrare come i metalli e le pietre preziose siano stati adoperati per esaltare l’unicità dei culti e rendere evidente a tutti l’importanza e il valore di quanto onorato.
La Pala d’Oro di San Marco
L’Italia racchiude alcune testimonianze straordinarie in tale senso e tra le diverse citazioni possibili basti ricordare il tesoro della Basilica di San Marco a Venezia e il tesoro di San Gennaro a Napoli.
Nel primo caso il tesoro rappresenta la più ricca documentazione dei prodotti di oreficeria, argenteria, pietre preziose, vetri lavorati e dipinti e quanto di più raffinato sia stato prodotto per le chiese e i palazzi di Costantinopoli e per la gloria di San Marco. Il gioiello più prezioso è senza dubbio la Pala d’Oro posta sull’altare maggiore della basilica marciana, che racchiude le reliquie dell’Evangelista.
San Gennaro, più ricco del re
Nel tesoro di San Gennaro, poi, costituitosi lungo i secoli con le innumerevoli donazioni, si trova uno degli oggetti più preziosi al mondo: la mitra gemmata. Ornata con 3.964 pietre preziose, conta 198 smeraldi, 168 rubini e 3.328 diamanti, per un peso complessivo di 18 chilogrammi e un vero ricamo orafo. Notevole anche il reliquario, che ha incastonato smeraldi tra i più grandi al mondo.