Oro: crisi del settore

Le attività legate alla lavorazione dell’oro, sono in crisi, Il settore orafo-argentiero-gioielliero italiano occupa circa 10.600 unità di produzione con 50 mila occupati ed è votato prevalentemente al mercato estero, il 70% della produzione viene infatti esportata. Tuttavia, negli ultimi anni, il settore lancia segnali di crisi, Nel 2001 l’Italia era la leader nell’attività di trasformazione della materia prima con 473,7 tonnellate di oro lavorato, mentre nel 2010 è scesa a 116 tonnellate, inoltre il consumo di oro si è ridotto del 51% dal 2005 al 2010 e nel 2011 si è registrato un ulteriore calo dell’8,6%.
Molti sono i problemi che limitano gravemente il settore e che la Consulta Nazionale degli Orafi ha sollevato: dazi doganali, costi delle materie prime, contraffazione e sicurezza. Un forte problema proviene dalla globalizzazione dei mercati che porta i grandi buyer ad acquistare gioielli artigiani a prezzi bassi in paesi come Turchia, Indonesia, Thailandia, Cina e India e poi rivendendoli a prezzi pari a quelli dei gioielli made in Italy, mentre spesso gli artigiani orafi italiani si sono adattati a diventare terzisti per conto di grandi aziende.

Buone notizie per gli addetti del settore orafo, argentiero e della gioielleria. Un nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro per il settore orafo: è stata sottoscritto. Il Presidente Federorafi, Ivana Ciabatti, dichiara che «L’accordo rappresenta un primo importante passo verso un rapporto nuovo e moderno nelle relazioni sindacali. L’ipotesi di accordo riconosce le necessarie garanzie salariali ai lavoratori e introduce per la prima volta il welfare nell’impianto del contratto». Secondo quanto riportato dal comunicato ufficiale di Confindustria Federorafi il nuovo CCNL comporterà:

  • Scadenza del contratto 30 giugno 2020;
  • A partire dal 2017 riconoscimento dell’inflazione ex post anno su anno e non più ex ante. Gli incrementi retributivi decorreranno dal mese di giugno di ciascun anno;
  • Saranno garantiti i minimi contrattuali che formeranno base di calcolo alla quale applicare gli adeguamenti retributivi, superando in tal modo il valore punto ed ogni forma di retribuzione convenzionale;
  • Riconoscimento dell’assistenza sanitaria integrativa gratuita a tutti i dipendenti ed ai loro familiari (anche conviventi di fatto) a partire dal mese di aprile del 2018;
  • Rafforzamento della previdenza complementare portando il contributo aziendale al fondo Cometa dal 1,2% al 1,6% della retribuzione a far data dal mese di aprile 2018;
  • Corresponsione a titolo di una tantum di 80 euro lordi con la retribuzione afferente il mese di ottobre 2017;
  • Introduzione del welfare aziendale: 100 Euro dal mese di gennaio 2018, 150 Euro dal mese di giugno 2019 e 200 Euro dal mese di giugno 2020;
  • Diritto soggettivo alla formazione professionale per 24 ore di cui 2/3 a carico dell’azienda nel triennio giugno 2017/giugno 2020 per i lavoratori non coinvolti in piani di formazione con un contributo aziendale fino ad un massimo di 300 Euro;
  • Unificata la disciplina sul periodo di prova per tutte le qualifiche;
  • Semplificazione della normativa sugli aumenti periodici di anzianità e di altre parti normative rispondendo ai bisogni dei lavoratori ed alle esigenze organizzative delle imprese (legge 104, congedi parentali, ecc.);
  • Introduzione di una specifica disciplina dell’orario di lavoro per i lavoratori che operano nei negozi, negli show rooms e nei punti vendita o impegnati in eventi fieristici che consente di distribuire l’orario di lavoro settimanale su tutti i giorni di apertura dell’esercizio commerciale;

L’ipotesi di accordo sarà sottoposta a consultazione dei lavoratori da parte delle OO.SS.