La pratica del piercing affonda le radici nella storia e nelle usanze di molte culture differenti. Oggi è una tendenza molto amata dalle star, sempre più diffusa, e non solo tra i giovani
Una capsula d’oro, con o senza brillanti o pietre, un anello, una barretta o una sfera. Il piercing non è più un semplice oggetto da ornamento, ma un vero e proprio gioiello indossato in primis – e non a caso, perché è spesso a loro che ci ispiriamo – dalle star. Che sia all’orecchio, al naso, alla bocca, alla palpebra, al sopracciglio, alla lingua, all’ombelico, al seno o ai genitali, sono molti i volti noti del cinema e della musica che lo hanno scelto per abbellire il proprio corpo.
Quale look scegliere? Le possibilità sono infinite. Si può optare per stili più eccentrici come quelli delle attrici e cantanti Nicole Richie, Miley Cyrus o Fergie, a quelli più sensuali e audaci delle modelle Kendall Jenner e Bella Hadid che hanno bucato il capezzolo, fino a quelli più sobri ma di grande charme dell’attrice americana Jennifer Lawrence e di Emma Watson, l’interprete di Hermione in “Harry Potter” che con i piercing decora persino i capelli.
Più belli. E differenti
Ma da dove nasce questa usanza e quali significati ha? Il piercing ha origini tribali. In molte società primitive veniva usato come forma di decorazione del corpo, per migliorare le prestazioni fisiche, essere più attraenti, adempiere a precisi riti, comunicare informazioni su se stessi o ancora distinguersi all’interno della tribù e regolare i rapporti con l’altro sia nel quotidiano che durante le cerimonie. I faraoni dell’antico Egitto, per esempio, indossavano il piercing all’ombelico come segno di purezza. Nei templi aztechi e maya i sacerdoti si perforavano la lingua durante i rituali per comunicare con gli dei. Il piercing al petto degli uomini era considerato, dagli antichi romani, un segno di forza, virilità e resistenza. Mentre le donne eschimesi e quelle delle tribù africane perforavano il labbro come mezzo di seduzione.
Parola d’ordine: personalizzare
Con questi tanti e diversi intenti, sin dall’inizio della sua storia, l’uomo ha modificato il proprio corpo, ornandolo di piercing. Se l’antico significato tribale di questa pratica, che seguiva regole ben precise all’interno di ciascuna comunità, si è perso nel tempo, oggi il motivo principale che spinge a “personalizzare” il proprio corpo è puramente estetico. E non segue più prassi comuni, ma è dettato dal gusto di ciascun individuo, uomo o donna che sia.
I materiali: senza limiti, ma con cautela
È l’acciaio, quello chirurgico, il materiale più utilizzato per i gioielli da piercing. Contiene però nichel, in una percentuale che può oscillare tra l’8 e il 12%, che talvolta causa reazioni allergiche anche sotto forma di lega. È per questo che all’acciaio tendenzialmente si preferisce il titanio, che non contiene nichel e pesa la metà: si trova in diverse varietà di colori, tranne il rosso e il nero, ed è l’ideale per le persone che hanno una pelle molto sensibile.
Se invece si preferiscono i metalli “nobili” è indubbiamente l’oro a 14 e 18 carati il più appropriato per body jewelry. Attenzione, però: più alti sono i carati e più morbido diventa l’oro, mentre carature inferiori a 14 possono causare rigetti o reazioni permanenti. L’argento invece è fortemente sconsigliato se i fori sono freschi o ancora non completamente cicatrizzati: può ossidarsi e i residui si depositano sulla pelle. Anche in questo caso la presenza di nichel può causare reazioni allergiche.
La notevole diffusione del piercing anche tra i più giovani (ricordiamo che è vietato eseguire fori e tatuaggi ai minori di diciotto anni senza il consenso dei genitori) ha favorito lo sviluppo di materiali alternativi: i gioielli sono meno costosi all’acquisto e quindi più facilmente intercambiabili. Tra questi, il PTFE (monofilamento di nylon e teflon) la fa da padrone, in quanto sicuro al 100% e molto flessibile. Da non dimenticare, poi, il bioplast, conforme a tutti gli standard dei materiali usati per body jewelry, il vetro pyrex, ma anche l’ambra (naturale e sintetica), il quarzo, corna e ossa di bufalo. Delicatissimo e molto esigente è invece il gioiello per piercing in legno, che deve essere unto quotidianamente con oli naturali e sottoposto regolarmente a una accurata manutenzione.